Codice identificativo univoco
Analisi del Bisogno di Cambiamento |
condotta da: |
DSM E DIPARTIMENTO CURE PRIMARIE |
Le normative vigenti in ambito sanitario e la domanda psicologica sempre crescente dei pazienti, dei familiari e degli operatori nel sistema sanitario pubblico richiedono uno spazio di approfondimento su un modello di intervento psicologico sulle relazioni tra pazienti e loro parenti con il sistema sanitario, focalizzato sulla soggettività. Nel corso degli ultimi anni è stato progressivamente strutturato l’intervento dello psicologo a domicilio finalizzato a completare il Piano di assistenza del paziente nel suo contesto domestico-familiare, quale strumento di cura. La soggettività del malato, intesa quale vissuto evocato dall’essere malato, non è di pertinenza solo del sapere medico, vi è infatti il problema relativo ai vissuti che caratterizzano l’esperienza dei pazienti e dei loro parenti nel sistema sanitario. Il vissuto di malattia, quindi la soggettività del malato, è la modalità con cui il malato simbolizza la sua condizione di dipendenza dal sistema sanitario. Negli anni, la cultura sanitaria e, in particolare, quella ospedaliera si è sempre più allontanata dal “prendersi cura” del malato, per focalizzarsi su obiettivi di “cura” della malattia. Con l’intervento psicologico nei contesti ospedalieri è possibile attivare una funzione sostitutiva con cui si affianca alla competenza medica del “curare”, la competenza psicologica del “prendersi cura”. Questa strategia prevede lo sviluppo di nuovi interventi con cui integrare gli interventi nei setting tradizionali della psicoterapia individuale o dei gruppi di condivisione considerato che il Distretto Socio Sanitario è il luogo dell’integrazione dei servizi sanitari ed l’assistenza territoriale è pure essa strutturato sul principio e valore del prendere in carico il paziente per curarlo e prendersene cura. La Asl Taranto dal 2010 ha avviato un percorso articolato di cure psicologiche domiciliari destinando alla Psicologia Clinica compiti organizzativi e risorse umane dedicate. All’epoca i destinatari erano i pazienti affetti da gravi patologie neurodegenerative già in carico ai Distretti secondo ADI di 3° livello (SLA; SMA. Sclerosi Multipla, Coma Vegetativo, ecc) |
Di concerto con il Dipartimento Cure Primarie e la Psicologia Clinica dal 2024, come previsto dalla legge regionale 32/2022, è stato avviato in via sperimentale il progetto che prevede percorsi di supporto psicologico ai caregiver famigliari di pazienti affetti da malattie neurodegenerative. Il progetto garantisce un’adeguata assistenza a chi riveste il ruolo di caregiver familiare e si occupa dei propri cari, sacrificando parte del suo tempo e andando spesso incontro a isolamento, ansia e depressione. Il valore aggiunto di questo servizio è che gli incontri vengono realizzati presso il domicilio dell’assistito, oppure in un ambiente esterno nel quale il familiare può recuperare spazio e tempo terapeutico dedicandosi ai propri vissuti emotivi e trovando un ascolto terapeutico. Il Progetto prevede inoltre una attenta e obiettiva valutazione delle condizioni psicologiche del caregiver, nonché degli esiti ottenuti dall’intervento psicologico. In quest’ottica, l’intervento psicologico si occupa della soggettività dei pazienti e dei loro familiari, un’attenzione ad un legame tra familiare /caregiver e paziente nel quale vengono esplicitate problemi, emozioni, vissuti e facilitazione delle strategie adattive di coping. L’accesso al servizio avviene in seguito alla valutazione multidimensionale a cura del Distretto Socio Sanitario di appartenenza che inserisce tale bisogno nel Piano Assistenziale Individualizzato (PAI) del paziente in assistenza domiciliare completando, in tal modo, la presa in carico globale del paziente e della sua famiglia nel proprio ambiente domestico-familiare.
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